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Smart&Start: incentivi per le start-up innovative

Smart&Start Italia è un programma di incentivi e agevolazioni riservato alle start-up innovative localizzate su tutto il territorio nazionale, dall’alto contenuto tecnologico e innovativo, finalizzato alla produzione e commercializzazione di prodotti, servizi o soluzioni in ambito economico digitale oppure alla valorizzazione della ricerca pubblica e privata.

 

 

La start-up innovativa è una società di capitali, una cooperativa o una società europea con sede fiscale in Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale l’esclusivo o prevalente sviluppo e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

 

 

Smart&Start Italia è una misura a sportello, non ci sono graduatorie e le richieste sono esaminate in base all’ordine cronologico di arrivo. Gli incentivi previsti dal programma, gestito da Invitalia, si applicano fino al 31 dicembre 2020.

 

 

Il D.M. 24 settembre 2014 prevede che per poter accedere agli incentivi le start-up innovative:

  • non devono essere costituita da più di 48 mesi;
  • devono essere di piccole dimensioni e avere sede legale e operativa in Italia;
  • devono essere iscritte obbligatoriamente al Registro delle imprese come start-up, non essere sottoposte a procedure concorsuali e in liquidazione volontaria, essere in difficoltà, aver ricevuto fondi e agevolazioni poi destituiti per ordine del Ministero.

 

 

Successivamente, con il decreto MiSE del 9 agosto 2017, sono state introdotte importanti modifiche agli incentivi Smart&Start Italia a sostegno delle start-up innovative. Infatti, il decreto ha recato semplificazioni rispetto al precedente D.M. 24 settembre 2014 e, in accordo con la più recente normativa sulle start-up innovative, va incontro alle esigenze espresse dalle imprese, sia in termini di liquidità, sia ammettendo al finanziamento spese divenute ormai strategiche per una start-up innovativa.

 

 

In particolare, le novità più importanti sono le seguenti:

  • accesso alle agevolazioni anche per le società costituite da non più di 60 mesi;
  • ammissibilità al finanziamento per gli investimenti in marketing e web marketing;
  • finanziabilità anche dei marchi (oltre ai brevetti e alle licenze);
  • introduzione di un’ulteriore modalità di rendicontazione su presentazione di fatture non quietanzate;
  • per i team di persone, iscrizione al Registro speciale delle start-up innovative non alla firma del contratto, ma posticipata alla prima richiesta di erogazione delle agevolazioni.

 

 

Non possono accedere al finanziamento:

  • le imprese controllate da soci controllanti di imprese cessate 12 mesi prima della presentazione della domanda di analoga attività;
  • le imprese di produzione primaria dei prodotti agricoli e quelle che operano nel settore carboniero relativamente agli aiuti per agevolare la chiusura di miniere di carbone non competitive, nonché a attività che esportano verso paesi terzi o Stati membri miranti a costituire una grande rete di distribuzione.

 

 

La domanda start-up incentivi Smart&Start Invitalia va presentata per via telematica utilizzando l’apposito modulo presente sul sito e indicando le seguenti informazioni: soggetto proponente, tipo di attività imprenditoriale, innovazione del progetto, mercato di riferimento, strategie di ingresso e aspetti tecnici, economici e finanziari dell’iniziativa.

 

 

Per accedere alle agevolazioni occorre, quindi, registrarsi sul sito dedicato, compilare on line la domanda e il piano d’impresa e trasmetterla per via telematica insieme ai relativi allegati, previa apposizione di firma digitale del legale rappresentante o, nel caso di società non ancora costituite, dalla persona fisica “proponente”. Ad ogni domanda inviata verrà attribuito un protocollo elettronico.

 

 

Smart&Start Italia concede alle imprese:

  • un mutuo a tasso zero fino al 70% dell’investimento totale. La percentuale di finanziamento può salire all’80% se la start-up è costituita esclusivamente da donne o da giovani sotto i 35 anni, oppure se al suo interno c’è almeno un dottore di ricerca italiano che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia;
  • un contributo a fondo perduto pari al 20% del mutuo, solo per le start-up con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

 

Le start-up costituite da meno di un anno possono contare su servizi di assistenza tecnico-gestionale nella fase di avvio (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.). Il finanziamento deve durare al massimo 8 anni ed è a tasso zero.

 

 

 

 

Lo Studio rimane a disposizione per ogni ulteriore informazione.

 

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